22.08.2022 -LAZIO E TORO NON SI FANNO MALE; E’ 0-0 ALLO STADIO OLIMPICO GRANDE TORINO.
AL TERMINE DI UNA PARTITA IN CUI PREVALGONO TATTICISMI E AGONISMO,LAZIO E TORINO SI DIVIDONO LA POSTA IN PALIO E CONCLUDONO QUESTA SECONDA GIORNATA DI CAMPIONATO ANCORA DA IMBATTUTE.
Fischio d’inizio del signor Piccinini e i granata sembrano già avere le idee ben chiare di come impostare la partita; corsa,agonisimo e pressing alto.
La Lazio soffre sin da subito i ritmi della squadra di casa, faticano a costruire dal basso e sono molti i palloni alti per Immobile,a cercare di scavalcare la linea difensiva del toro che finiscono tra le mani di Vanja Milinkovic-Savic o tra i piedi di Buongiorno sempre impeccabile per i primi 45 minuti sul bomber della Lazio.
Nonostante tutto i Biancocelesti non corrono grossi pericoli, eccetto due uscite non proprio impeccabili del suo numero uno, di cui gli uomini di Juric però non approfittano e al minuto 24 l’occasione più ghiotta del primo tempo ce l’ha proprio la squadra ospite; Marusic liberato in area da un’ illuminante palla di esterno destro di Zaccagni, a tu per tu con l’estremo difensore granata, conclude rasoterra e si fa intercettare il tiro.
Il canovaccio della partita nel primo tempo non cambia, neanche quest’occasione riuscirà ad accendere l’undici di Sarri,che anzi cercherà di abbassare ulteriormente i ritmi della partita con un palleggio però sterile e troppo lento per poter pensare di impensierire la squadra di casa. Tuttavia il Toro alla mezzora comincia ad accusare un pò la stanchezza di un pressing asfissiante per gli avversari ma anche molto provante a livello fisico e, sul finire del primo tempo, il match torna in equilibrio sul piano del gioco. Il punteggio dell’intervallo rimane, dunque quello del calcio d’inizio;è 0-0 al duplice fischio di Piccinini.
Al rientro dagli spogliatoi l’inerzia della gara non cambia, con il Torino che pressa a tutto campo uomo contro uomo e la Lazio che sta a guardare il palleggio granata. Solo dopo i primi cambi in casa Lazio e i primi segni di cedimento fisico degli uomini di Juric il match prende una piega diversa.
Gli ospiti non prendono mai in mano la partita ma sono loro sicuramente nel corso del secondo tempo ad avere le occasioni più importanti.
Al minuto 9 della ripresa Felipe Anderson approfitta di una cattiva uscita palla al piede a centrocampo di Linetty, recupera il pallone e imbuca per Immobile; ancora una volta il numero uno serbo granata si fa trovare pronto e mantiene il risultato in parità.Poco più tardi ancora un’occasione per il 17 della Lazio; questa volta però è Djidji che, sul tiro al volo del capitano avversario, mette il piedone e devia in corner.
E ancora dopo al minuto 21 dei secondi 45 minuti arriva l’unica sbavatura della gara di Buongiorno; il centrale granata serve involontariamente Sergej Milinkovic-Savic che intavola un duello con il fratello Vanja, il quale vede nuovamente la palla scivolare verso la bandierina. Ancora nulla da fare per la squadra ospite,si resta in parità.
Nell’ultima fase della gara Juric pesca dalla panchina: dentro forze fresche che ridanno vigore alla squadra del serbo; non succederà però molto altro e al triplice fischio del direttore di gara Torino e Lazio si spartiscono la posta in palio.
Juric può ritenersi soddisfatto della gara dei suoi, una prestazione autorevole in cui il Torino ha sempre imposto i suoi ritmi e il suo gioco, anche se sono poche le situazioni in cui i granata si sono dimostrati realmente pericolosi dalle parti di Provedel.
Di contro, quella della Lazio di Sarri è stata una partita molto povera dal punto di vista del gioco, della corsa e dell’intensità, ed ha sempre lasciato il pallino del gioco agli avversari, rendendosi però molto più pericolosi di questi.
Nonostante la non brillante prestazione, i biancocelesti tornano a Roma con l’amaro in bocca per non aver concretizzato una delle diverse occasioni del secondo tempo.
Un punto per parte che accontenta entrambe.
Simone Orsili
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